L’amata dal mare
In una splendida piccola isola dell’Egeo, una comunità di pescatori viveva in serenità e concordia.
Un giorno sull’isola nacque una bella bimba, Gresa, che spirò dopo il primo vagito.
La madrina, Celsa, la portò subito dal parroco per farla battezzare al fine di salvare almeno la sua anima.
Il
parroco però, non riuscì subito nell’intento perché, nell’agitazione
che seguì, l’ampolla contenente l’acqua santa gli scivolo di mano andò
in frantumi disperdendo tutta l’acqua.
Ma il parroco non si perse d’animo, corse verso il mare e immerse la bimba esamine tra le onde, battezzandola.
Nell’attimo
in cui l’acqua del mare avvolse le dolci membra della piccola, questa,
miracolosamente, riprese a vivere, quasi che fosse stata rigenerata dal
mare stesso.
Dopo anni, la bimba, divenuta una bella giovinetta, era
da tutti considerata un dono del mare, l’amata, tanto che, per
propriziarsi una ricca pesca, tutti i pescatori ogni mattina le
portavano le reti che al suo tocco diventavano pescosissime.
Lei, felice, accontentava tutti.
Poi,
quando ormai era diventata una splendida donna e si accingeva a sposare
Pietro, un giovane pescatore suo coetaneo, la furia del mare rapì la
vita del giovane innammorato trascinandolo tra i flutti.
Ben presto la gente del luogo cominciò a pensare che Pietro era morto perchè il mare voleva Gresa solo per se.
Passarono altri anni, Gresa sempre più bella era ora corteggiata da Simone, fratello di Pietro.
Simone, pur amando la giovane donna perdutamente, era titubante a coronare il suo sogno d’amore perchè temeva l’ira del mare.
Così
il tempo trascorreva tra avance e ritrosie di Simone sino a quando nel
villaggio giunse il giovane Nereo che molti anni prima era emigrato nel
continente con il suo vecchio padre pescatore.
Nereo, pur conoscendo
le dicerie dei paesani, che dicevano che Gresa era la futura sposa del
mare, innammoratissimo, non la perdeva mai di vista e la seguiva anche
quando lei, segretamente, si portava a mare dove, denudatasi,
s’immergeva tra le onde a cui si abbandonava languidalmente.
Un giorno Nereo la raggiunse tra le onde e gli esternò il suo amore asserendo che non temeva la collera del mare.
Sull’isola
non si parlava d’altro; la gente temeva altri lutti pechè convinta che
il mare non avrebbe permesso a nessuno d’amare la sua Gresa.
Simone
intanto, che aveva preso la sua decisione, pensava di portare Gresa sul
continente dove l’avrebbe sposata e di tale intenzione non ne faceva
mistero, anzi la rendeva nota a tutti con orgoglio.
Il giorno del
santo patrono, come aveva gia annunciato, Simone uscì con la sua barca
per andare a prendere Gresa ma non giunse mai all’amata perchè si
scatenò una tremenda tempesta che lo disperse.
Ormai Gresa era odiata da tutti perché era lei la causa del furore del mare.
Passarono altri anni che servirono a Nereo per convincere Gresa a sposarlo.
Quando
Celsa, che era anche la madre di Pietro e Simone, saputo che Gresa si
apprestava alle nozze con Nereo, si recò da lei, che trovò innanzi
luscio in abito da sposa in procinto di andare all’altare, presala in
disparte le disse di quando il mare gli aveva ridato la vita e che
perciò gli apparteneva.
A tali parole Gresa comprese, capì che mai il
mare si sarebbe rassegnato a vederla sposa ad un uomo e allora non
esitò, corse a perdifiato verso il mare seguita da Nereo che la
rincorreva disperato, s’immerse tra le onde e scomparve salvando così la
vita allo stesso Nereo.
Ninoelle