Spagna

Le cinque della sera

Sono le cinque della sera
nella “plaza de toros”
tutto è pronto: i piccadores,
ai margini dell’arena,
sulle loro cavalcature
bardate da mantelle di cuoio,
hanno assestato
le loro ”banderilos”
sul collo del toro che,
da questo momento,
procederà nelle sue furiose cariche
a testa bassa.
Il pubblico vociante
invoca il suo eroe…
Ecco, dopo alcuni squilli di trombe,
compare il torero, giovane e spavaldo,
strettamente fasciato
nel suo costume sgargiante e dorato.
Inizia la lotta:
il torero,
con la mano sinistra
serrata dietro la schiena
e l’avambraccio, la mano destra
e parte della lama
coperti dal drappo rosso,
provoca platealmente il toro.
Il torero è guizzante
mentre il toro fremente,
furibondo,
dopo aver raspato
con le zampe anteriori il terreno,
carica quell’immagine rossa
ma manca il bersaglio
perché il torero,
con uno scarto veloce,
si è scansato all’ultimo momento.
Il toro, dopo una breve corsa,
s’arresta, si rigira,
raspa nuovamente il terreno
e torna a caricare.
Altra nuova mossa del torero
e il bersaglio è mancato.
Altra corsa e altra ancora
tra un coro vociante di Olè!
Ormai il toro,
frastornato,
grondande di sangue,
ha la vista annebbiata
ma ritorna alla carica,
e questa volta,
per l’ultima volta,
quella fatale: il torero, col
braccio destro alto in cielo,
con l’ennesimo guizzo,
ha scansato la furia bestiale dell’animale
ed ora assesta
il fendente fatale.
La lamaè immersa sino all’elsa
nel collo del toro.
Mentre il pubblico è in delirio,
il toro, colpito a morte,
arresta la sua corsa
e stramazza al suolo morente.
E’ stata vera gloria quella del torero
o una semplice mattanza?
Ninoelle