Da Giza oltre Nut

Da “Giza oltre Nut” narra dell’amore  (che è la forza più sconvolgente conosciuta dall’uomo)  e della storia affascinante e fantastica dei due protagonisti, un uomo ed una donna. Loro, non più giovani, scoprono nel mare di internet il Sito di “Second Life” che permette a chiunque di vivere una seconda vita da contrapporre a quella che realmente stanno vivendo, sia pure in qualità di Avatar ( alter ego di se stessi) dove, tra l’altro, si possono anche acquistare partner artificiali cosi perfetti da non essere distinguibili dalle persone normali in carne ed ossa e con caratteristiche fisiche e mentali volute dall’acquirente.

Si narra anche della condizione della donna nell’Egitto dei Faraoni dove non era considerata un essere inferiore di cui servirsi a piacimento come avveniva in tutte le altre civiltà contemporanee, ma tenuta in alta considerazione. Ella era evoluta ed emancipata, poteva essere scriba, funzionario, sacerdotessa, regina e perfino Dea, essere indipendente ed avere un proprio reddito, svolgere qualsiasi lavoro dipendente o autonomo e lasciare in eredità i propri averi.

Del convincimento di Nefer, la protagonista donna, che l’Umanità tutta e in particolare la civiltà Egizia hanno goduto dell’aiuto di alieni scesi sulla terra milioni di anni prima. Questi, con raffinati interventi di alta ingegneria genetica e accoppiamenti ( tra ominidi e alieni) hanno modificato il genoma dei nostri antenati facendoli così progredire dallo stato di “homo sapiens” a quello attuale caratterizzato dalle conquiste spaziali, dalla microchirurgia e quanto altro – circostanza questa che spiegherebbe il perché l’uomo, vissuto nelle condizioni di ominide per milioni di anni, poi, nel giro di duemila-quattromila anni è progredito con velocità vertiginosa sino ai nostri giorni.

Della decisione di privare  i robot della memoria di amanti per utilizzarli quali efficienti unità cibernetiche capaci di scandagliare tutto il sapere e le conoscenze umane memorizzate nei  Centri Dati mondiali.

Così scoprono che tutte le passate civiltà, sebbene sviluppatesi in tempi e luoghi diversi e lontani, hanno avuto credi e divinità in comune cosa che non era possibile per la mancanza di contatti dovuti al basso grado di sviluppo tecnologico a meno che…  non si formuli l’ipotesi, come ha fatto Nefer,  che gli alieni presenti sulla terra hanno fatto da tramite magari nelle vesti, essi stessi, di Dei.

Nino Lacagnina

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