Russia

Un mondo a se, un mondo dove il pericolo è onnipresente e la paura bandita.
Come angeli privi d’ali, volteggiano nell’aria gli acrobati che, dopo mille spericolati esercizi,
si lanciano nel vuoto l’uno verso l’altra certi della presa reciproca.
Sono belli nei loro costumi lamè; il pubblico nell’arena è tutto con il naso in su
pronto allo applauso che esplode  fragoroso 
quando tornano sulla piattaforma aerea e alzano un braccio in segno di trionfo.
L’applauso non è terminato che lo sguardo,
guidato da un fascio di luce, si posa sui bordi della pista
da dove proviene la struggente melodia di un violino suonato da una sorta di pierrot.
E’  solo un  languido attimo, poi irrompono scanzonati pagliacci con enormi balalaiche,
altre piccolissime, seguiti da poderose matriosche.
Ora è la volta delle “coreografie”: nel buio dell’arena, squarciato dallo sciabolare dei fari multicolori,
una schiera d’angeli, tra celesti vapori e basse nuvole bianche, portano in trionfo una dea.
Il pubblico è muto! La dea è bellissima;
il minicostume dorato lascia abbondantemente vedere il seno sodo e i glutei marmorei.
Ma ecco che da un’esplosione di vapori purpurei si materializza una moltitudine di diavoli con la trionfante diavolessa.
La lotta tra le dee è inevitabile come ineluttabile è la lotta tra il bene e il male.
Un groviglio di bianche e rosse immagini, immerse in azzurri e rosati vapori, lotta per la supremazia.
Le dee non sono da meno delle rispettive schiere.
All’apice del combattimento, ad un fragoroso tuono segue la separazione dei vapori con la comparsa di un possente dio attorniato da notabili.
La pace è tornata. Le dee, seguite dalle schiere, si allontanano verso i lati opposti della pista.

ninoelle